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Sofri: il filo (quasi invisibile) tra azionismo e Lotta Continua

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  1. NPA FORUM
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    Sabato 28 febbraio 1998

    Tornerò altrove sulla mia osservazione circa le affinità fra l'ispirazione del Partito d'Azione, di Lotta continua (movimento politico nato nel 1969, dissolto nel 1976), e di analisi storico-morali come quella esposta nella dibattuta intervista di Giuseppe D'Avanzo a Gherardo Colombo. Non per chiarire le interpretazioni equivoche: so da tempo che gli equivoci non si correggono se non con equivoci più vasti, e forse, oltre che rassegnarsi all'equivoco, vi si può trovare un estremo riparo di pensieri indipendenti e non prigionieri dell'opinione altrui. Vorrei solo ricordare qui la figura di Giovanni Giolitti. Questo grand'uomo fu l'oggetto di un libro celebre di Gaetano Salvemini, eloquente fin dal titolo: "Il ministro della malavita". Cosicché, quando Palmiro Togliatti volle allargare il fondale della storia d'Italia su cui mettere in scena la politica di vaste e indulgenti alleanze del partito nuovo, lo fece con un celebre saggio di rivalutazione di Giolitti. Un po' come è successo con Nino D'Angelo: ma con Nino D'Angelo è più facile riconoscere l'errore del settarismo iniziale.

    Giovedì 26 febbraio 1998

    Gentile Guido Ceronetti, lei è tornato sulla contemporanea guerra contro l'essere umano in quanto tale, e sulla sua predilezione per le metropolitane: "Quanto c'è di più prossimo a una moderna rappresentazione di luoghi infernali". "Mezzo secolo fa - lei scrive - io mi sentivo quasi cullare nel metrò di Parigi, ci passavo ore, mi interessavo alle facce.Oggi ci vedo una scena da guerra alla specie pronta e mi guardo bene dal lasciarmene inghiottire". Mi permetta di ricordarle che, un secolo prima della Tokyo del gas nervino, uno dei paragrafi più rivelatori degli abominevoli "Protocolli dei Savi Anziani di Sion" si intitolava "Il finimondo" (dunque, in una versione meno svaporata, "la fine del mondo") e recitava così: "In quel tempo tutte le città avranno ferrovie metropolitane e passaggi sotterranei: da questi faremo saltare in aria tutte le città del mondo, insieme alle loro istituzioni e ai loro documenti".

    Mercoledì 25 febbraio 1998

    Caro Enrico Deaglio, leggo sul Corriere le tue frasi a sostegno di Gherardo Colombo, e le accosto a quelle, diverse alcune, opposte altre, di nostri amici, e mi felicito ancora una volta di una diaspora politica che non ha soffocato l'amicizia, e viceversa. Però questa volta vorrei essere libero, di tempo e di debiti e crediti, per argomentare una cosa che a me è evidente, e sembrerà un paradosso o uno scherzo (o una maliziosa rivincita - ma è il contrario!): e cioè che Lotta Continua fu il movimento che più si avvicinò all'esperienza del Partito d'Azione; e che l'ispirazione di magistrati come Colombo è quella che più si avvicina all'esperienza di Lotta Continua e del Partito d'Azione. Mi asterrò, come prigioniero, dal tirare le conseguenze di questa dichiarazione, lasciandola a una assoluta neutralità. Con un solo ricordo di quel grande azionista piemontese di cui dovresti tenere la fotografia sulla tua scrivania, benché tu sia del Torino, e lui della Juventus: Carlo Dionisotti.

    ADRIANO SOFRI

    (Fonte; IL Foglio)
     
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