Orange Forum - Forum ufficiale del Nuovo Partito d'Azione

Appello al popolo orange del 24/05/2010

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  1. NPA FORUM
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    APPELLO AL POPOLO ‘ORANGE’


    Cari compagni, care compagne,
    mi rivolgo con la presente a tutti gli iscritti, agli aderenti, ai simpatizzanti attivi ed a quelli ‘vaghi’ del Nuovo Partito d’Azione, a tutti coloro che cominciano a seguirci, a tutti coloro che hanno cominciato da poco o da qualche tempo ad interessarsi alle vicende del nuovo azionismo, a voi tutti.
    E’ la prima volta che lo faccio anche perché è la prima volta che comincio a mettere a fuoco non solo una cerchia ben delimitata di iscritti al Partito, ma un ambiente, una comunità, un piccolo popolo neoazionista.
    Intanto ringrazio coloro che del Partito già fanno parte, coloro che già si impegnano per la sua affermazione e poi voglio ringraziare anche chi del Partito non fa ancora parte ma che all’NPA già guarda con concreto interesse, con stima e con simpatia.
    In occasione della apertura della campagna tesseramento 2010, mi rivolgo direttamente anche a coloro che si sono registrati alla pagina dei nostri sostenitori su Facebook, che si sono iscritti alla nostra newsletter, che si sono iscritti al nostro forum Orange nonché a tanti altri compagni ed amici che stanno entrando in contatto con noi, sempre più interessati a far parte non solo di questo Partito, ma di questa comunità politica ed umana, di quello che possiamo cominciare a definire come il nuovo popolo ‘orange’, il quale, giorno dopo giorno e senza schiamazzi populistici, sta prendendo sempre più forma e sostanza. Voglio comunicare per la prima volta qui con tutti voi, in forma ufficiale e pubblica, ma, al tempo stesso, diretta e personale, come se stessi parlando in privato con ognuno di voi singolarmente, per mettervi al corrente dello stato del nostro Partito e delle intenzioni che abbiamo per il futuro. Questa è una cosa che periodicamente facciamo al nostro interno tra la ristretta cerchia dirigente, ma credo sia arrivato il momento di farvi partecipi tutti dei frutti della nostra riflessione su noi stessi non solo per un bilancio consuntivo della prima parte di questa nostra esperienza, quella che va dalla fondazione dell’NPA e cioè dalla rifondazione dell’azionismo politico fino al momento attuale, ma anche per un bilancio preventivo di una nuova stagione che sta per aprirsi. Credo anche di poter dare per scontata la conoscenza da parte di tutti voi dei temi programmatici specifici dell’NPA, di quelli che potremmo chiamare i nostri cavalli di battaglia, per cui non mi intratterrò su di essi. So già che apprezzate le nostre posizioni per cui non è di queste cose che voglio parlarvi.
    Per l’NPA sta per aprirsi una fase nuova, una fase positiva e promettente a giudicare dalla miriade di segnali che ci stanno arrivando quotidianamente negli ultimi mesi. Una stagione l’abbiamo conclusa in modo veramente appagante. Non era facile prevedere un esito positivo ad una esperienza nata nelle condizioni in cui ci trovavamo cinque anni fa. Oggi siamo in una situazione che non avremmo potuto immaginare neppure fino a pochi mesi fa, ma risentiamo ancora delle condizioni impossibili in cui siamo nati; senza alcuna rete politica ed umana precedente, senza un euro, senza niente. Quando si dice che questo è un partito nato dal basso, non si dice ancora tutta la verità e la verità è invece che questo è un Partito nato dal nulla. Mi aspetto ovviamente l’obiezione ben nota in matematica ed in fisica secondo la quale da zero si va sempre a zero e dal nulla non nasce nulla. Ex nihilo nihil fit, dicevano i latini. E’ pur vero però che in politica due più due non fa sempre quattro e quindi la creazione ex nihilo ci può anche stare, magari con un po’ di autoironia sempre benefica nella vita come in politica.

    Abbiamo deciso cinque anni fa di riprendere una grande tradizione politica e culturale che aveva dato vita nella Resistenza a quello che, senza retorica, continua ad essere definito a più di sessant’anni dal suo scioglimento come un leggendario e glorioso Partito, ma per tantissimi italiani, per la stragrande parte dei giovani italiani quel Partito e quel nome erano sconosciuti. Ricordo che prima della fondazione dell’NPA addirittura alcuni autorevoli studiosi ed ammiratori dell’azionismo consideravano l’azionismo come una esperienza storica limitata ad un periodo particolare della storia italiana e senza più alcuna prospettiva politica per il futuro; insomma una cosa da convegni o da celebrazioni del 25 aprile. Proprio in questi giorni c’è stata una effervescenza di convegni sull’esperienza del PdA, ma questa volta, e per la prima volta in più di 60 anni, questo rifiorire di iniziative di studio sul PdA a cura di associazioni, circoli e istituzioni universitarie assume un altro e completamente diverso significato rispetto al passato anche recente. Il clima è di nuovo cambiato e l’azionismo oggi è considerato sempre più come un qualcosa di attuale e vivo che ha da dire la sua qui ed oggi, ma non solo questo; addirittura, dopo i tanti fallimenti della sinistra, cresce di giorno in giorno il numero di coloro che cominciano a vederlo ed a considerarlo come la sola speranza rimasta in piedi per la rinascita della intera sinistra italiana. Mi riesce difficile pensare che questo cambio di sensibilità si sia potuto verificare senza la novità del Nuovo Partito d’Azione, avanguardia di questo revival e suo punto di riferimento principale. Detto senza presunzione ma con tanto orgoglio, questa era la cosa più importante e siamo riusciti a farla, ma non era di certo l’unico nostro obiettivo; creare un Partito letteralmente dal nulla, come abbiamo fatto noi in un momento di estrema frammentazione, ricordo bene le elezioni politiche del 2006 nelle quali erano presenti ben 30 sigle nel campo del centrosinistra molte delle quali oggi sparite dalla circolazione, dargli un posizionamento politico, rilanciare e rinnovare in modo attraente ed originale una grande cultura politica conservandone al tempo stesso lo spirito originale, non erano certo imprese facili. La stessa cosa dicasi per quel che riguarda il farsi strada tra quella selva di sigle e ritagliarsi uno spazio culturale e politico specifico, nuovo e possibilmente originale. Oggi quella selva di sigle non c’è più e noi lavorando alacremente in silenzio, giorno per giorno come fanno le formichine, siamo arrivati al punto di proporci come l’unico nuovo partito nazionale, per quanto ancora molto piccolo, nato negli ultimi anni nel centrosinistra, il solo partito veramente nuovo (non nato cioè da scissioni e ricomposizioni del solito ceto politico) realmente attivo ed effettivamente operante, come testimoniano ogni giorno i contributi che vengono pubblicati sulle pagine dei nostri siti internet. Anche i colori sono nuovi; l’orange è la estrinsecazione cromatica di uno spazio che prima non esisteva nel centrosinistra e nella politica italiana e che adesso invece c’è. Abbiamo già stretto rapporti di collaborazione con almeno la metà dei partiti tradizionali del centrosinistra, stiamo valutando fin da questo momento possibilità di alleanze strategiche per contribuire alle prossime elezioni del 2013, abbiamo preso sempre le posizioni giuste su ogni aspetto della vita politica, abbiamo il programma più avanzato tra tutti e dieci i partiti del centrosinistra, abbiamo un partito dove tutti si sentono a casa propria e dove i vizi dei partiti tradizionali non sono e non saranno mai tollerati, quei vizi che hanno indotto masse enormi di militanti e di elettori del centrosinistra all’abbandono silenzioso del disincanto e dell’astensionismo rassegnato. Insomma di belle cose ne abbiamo già fatte diverse.

    Dall’esterno forse quel che abbiamo fatto finora può apparire come poca cosa da un punto di vista assoluto, ma chi è in grado di avere anche un punto di vista relativistico lo capisce subito che abbiamo già fatto tante cose su cui nessuno avrebbe scommesso una cicca e che riescono a pochi. Queste cose le dico non perché io sia afflitto da enfasi autocelebratoria, ma solo perché essendo la prima volta che tento una riflessione sull’NPA destinata alla sua comunità, fatta anche di iscritti e di simpatizzanti che non conosco nemmeno più io di persona, il messaggio vero che voglio far passare all’interno della nostra comunità neoazionista o orange è un altro. Voglio dire a tutti coloro che già fanno parte del Partito o che si stanno avvicinando in questi giorni ad esso o che pensano magari di farlo in un prossimo futuro di avere fiducia in questo Partito perché se la merita davvero, come voi ben sapete, e sempre più se la meriterà; la vostra e quella di tanti altri che aspettano solo di conoscere da vicino un Partito come il nostro. Che vogliono saperne di più su di noi e che vogliono un discorso rivolto direttamente anche a loro, così come sto facendo qui per la prima volta in cinque anni.

    Lo so bene che mai come in questo momento la fiducia nei partiti e nei partiti del centrosinistra in particolare, colpiti da una fortissima astensione “amica”, è ai minimi storici e quindi mi rendo ben conto di quanto possa apparire obsoleto un appello ad avere fiducia in noi. Eppure io a nome di tutti coloro che lavorano quotidianamente per l’azionismo e per l’NPA sento il dovere di rivolgermi a voi tutti e a tutti coloro che nemmeno ancora ci conoscono esattamente in questi termini. Non vi chiediamo una fiducia cieca e generica. Io vi chiedo a nome dell’NPA una fiducia convinta e ragionata. I sedicenti guru, i presunti semidei li lasciamo ad altri. I nostri riferimenti sono altri. I nostri modelli sono altri. Ad esempio, Ferruccio Parri che da Presidente del Consiglio scendeva personalmente al negozio dei tabacchi più vicino e comprava i francobolli che gli servivano per il suo alto incarico pagando di tasca sua. Sarebbe bello parlare tra di noi dello stile e dell’etica pubblica degli azionisti, ma magari lo faremo un’altra volta. Quello che voglio dirvi in questo momento è che il Nuovo Partito d’Azione, il nostro Partito, quello che spero diventerà per molti di voi il vostro Partito, è in questo momento ad una svolta definitiva. Sento ogni giorno di più la responsabilità per chi crede in noi e magari vede in noi l’ultima spiaggia per il proprio impegno politico prima di rassegnarsi alla passività e all’astensionismo. Vedo tanto entusiasmo crescente intorno a questo Partito da parte di giovani e di persone che cominciamo a considerarlo come l’ultima speranza per il proprio impegno e per il cambiamento. Mi rendo conto che in base alle dimensioni ancora molto piccole dell’NPA queste parole possano sembrare esagerate, eppure tutti quelli che stanno rivolgendo la propria attenzione e le proprie speranze verso di noi lo fanno animati da quello stato d’animo. Tutto ciò, da un lato, ci entusiasma e ci inorgoglisce, ma, dall’altro, ci indica nuovi e più impegnativi compiti e ci fa sentire più pesanti responsabilità. Aumentano le soddisfazioni ma anche le preoccupazioni di non essere all’altezza delle aspettative. Non siamo nati o rinati per essere l’ennesima delusione ed è per questo che ci preoccupiamo, forse anche più del dovuto, di non poter essere all’altezza del nostro compito, delle vostre aspettative. Vorrei anche che si aprisse un dibattito che coinvolgesse una platea più vasta dal quale poter avere indicazioni su quale debba essere questo ruolo in modo tale da sapere cosa ci si aspetta da noi. Comunque voglio tranquillizzare subito chi ci conosce poco e da poco; non siamo preoccupati di poter deludere coloro che si avvicinano all’NPA per quanto riguarda tutto ciò che è connesso alla qualità dell’impegno. In altre parole; state pur sicuri che rimarremo sempre quelli che siamo anche se dovessimo avere un giorno incarichi elettivi o istituzionali. Non abbiamo dato vita ad un Partito così particolare per essere parte della Casta come tutti gli altri o per svendere ideali e missioni in cambio di prebende. Né si dovrà mai temere per il venir meno della nostra carica radicale e riformatrice, sotto non pochi aspetti anche rivoluzionaria. L’unica vera preoccupazione che si può insinuare in me e negli altri dirigenti del Partito è quella di non aver le spalle, e quando parlo di spalle mi riferisco esclusivamente alla dimensione dell’organizzazione, abbastanza forti per reggere il peso dei nuovi compiti che stiamo per darci o che altri ci proporranno, considerando anche il quadro generale avvilente in cui versa il centrosinistra nel quale si avverte la preponderante necessità non di un nuovo partito che spazzi via tutti gli altri (e che poi magari si paralizza da solo), ma di un partito, anche piccolo, che possa essere l’avanguardia culturale, critica del centrosinistra. Il nostro problema è che anche questo compito, certamente molto più selettivo, non è un compito da poco neanche sotto l’aspetto delle dimensioni organizzative minime per poterselo assumere.

    Questo è il problema principale che abbiamo noi ora: vogliamo assumere quel ruolo, prima o poi verrà fuori che dovremo farlo anche in orgogliosa solitudine (per quanto è bene chiarire subito che per noi quel ruolo non significa sparare a zero contro tutti in modo populistico e plebeo, ma sforzarsi sempre di offrire alle altre forze politiche tanto i rilievi critici quanto la collaborazione per fini più grandi), ma anche per quel ruolo specifico serve una soglia critica minimale di forze da poter disporre sullo scacchiere. Per dirla in termini più terra- terra; ci servono più militanti, più quadri dirigenti. Anche sotto l’aspetto organizzativo abbiamo fatto grandi passi in avanti, ma per potersi proporre in quel ruolo, per poter completare il nostro progetto, di forze ne servono ancora altre. Per questo motivo, in occasione dell’apertura del Tesseramento NPA 2010, io rivolgo a questo popolo ‘orange’ ancora allo stato nascente un accorato appello all’impegno concreto, fattivo e radicato sul territorio (non confinato solo nella dimensione Internet) nel Nuovo Partito d’Azione. Abbiamo bisogno di un impegno maggiore in termini qualitativi e quantitativi da parte di un numero maggiore di militanti e dirigenti ai vari livelli. Dopo il tesseramento, partirà un Piano che chiameremo Piano Plus e che vuol significare che chiederemo a tutti, dirigenti, iscritti, aderenti, lontani simpatizzanti, di fare tutti un po’ di più per l’NPA. Magari non sarà neppure necessario che tutti quelli che ci guardano con stima e simpatia entrino nel Partito, anche se ciò è quanto auspichiamo maggiormente; basta che mettano a disposizione del Partito una o due ore alla settimana e si rendano esplicitamente disponibili a farlo comunicandoci i loro dati e i settori della vita di Partito in cui avrebbero piacere ad operare. Se avessimo questo apporto aggiuntivo non solo da parte di alcune centinaia di simpatizzanti ancora esterni alla vita del Partito, ma anche da parte di molti iscritti passivi potremmo fare in pochissimo tempo quel balzo definitivo che ci occorre.

    Se crediamo davvero in quello che diciamo (io e gli altri compagni che dirigono questo Partito ci credono davvero, ne potete star sicuri), allora qui non si tratta più solo del futuro di un piccolo partito dai nobili tratti e dagli ancor più nobili antenati chiamato NPA. Qui si tratta della sinistra, del centrosinistra, si tratta del cambiamento, si tratta, in definitiva, delle sorti dell’Italia. E si tratta del futuro dei nostri figli. Se ritenete sia il caso di rispondere positivamente a questo appello, sappiate pure che quando abbiamo deciso di imbarcarci in questa stupenda e difficilissima sfida lo abbiamo fatto pensando alla nostra sincera passione nel voler contribuire a cambiare in meglio non solo la nostra vita o quella di chi ci sta vicino, ma anche quella degli ‘altri’. La politica azionista non può che essere continuamente alimentata anche dalla dimensione morale e da quella culturale. La dimensione morale è quella della responsabilità verso i nostri figli ma anche verso quelli degli ‘altri’, la dimensione culturale ci spinge a progettare i contorni di una società migliore di quella nella quale ci hanno costretti a vivere. Non è una politica, quella azionista, per politicanti, non è una politica per tempi facili. E’ una politica fatta di resistenza, lotta, passioni, ansie progettuali di cambiamento su scala vasta, non è una politica per un ceto politico parassitario piccolo borghese che vuole escludere altri dai privilegi di casta, ma è una politica inclusiva per un grande cambiamento, una politica che ha bisogno di tanti apporti, a cominciare, cari compagni ed amici che già guardate a noi con simpatia, dal vostro.

    Pino A. Quartana
    Segretario Nazionale del ‘Nuovo Partito d’Azione’

    Roma 24 maggio 2010
     
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  2. ekezio
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    LETTERA A CHI VUOLE CONOSCERE IL NUOVO PARTITO D'AZIONE

    Personalmente vorrei parlare a chi è incuriosito dal Nuovo Partito D'Azione, a chi si sta avvicinando or ora, a chi semplicemnete vuole capire attraverso una testimonianza.
    Due anni fa non sapevo nemmeno che esistessero quelli del Nuovo Pratito d'Azione. Girovagando sulla rete alla ricerca di informazioni su formazioni politiche poco o per nulla trattate dai media tradizionali mi imbattei nel sito del NPA.
    Lessi i documenti e ne rimasi positivamente colpito. Le mie idee ne erano rispecchiate e sviluppate, basterà far cenno alla priorità conferità alla legalità (senza regole non si gioca nemmeno una regolare partita di calcio!!!) alla particolare attenzione rivolta alle fasce più deboli di popolazione , alla determinazione nel chiedere un sacrificio a chi ha disponibilità patrimoniali molto elevate, alla fiducia in una democrazia che venga con decisione ripulita dalla corruzione, dalla deliquenza e dalla sottomissione dell'interesse pubblico al profitto di pochi, all'assoluta importanza della laicità delle istituzioni....etc..
    Dissi tra me e me "si mi piace, condivido moltissimo, ma voglio la prova del nove, quella che possono darti solo le persone in carne ed ossa" .Contattai allora Gabriele, il segretario di NPA per il Veneto. Gli chiesi se potevo incontrarlo per capire meglio chi era NPA e soprattutto chi erano quelli di NPA.
    Desideravo capire, conoscere, valutare, vedere con i miei occhi e sentire con le mie orecchie .
    Di quella giornata mi colpirono tre cose:
    1) la disponibilità e l'umiltà di Gabriele;
    2) il funzionamento realmente democratico e aperto del partito: nessuna casta, nessuna preclusione, chiunque creda/pratichi veramente nei/i valori di NPA può avere un ruolo in NPA.
    3) l'assoluta libertà di espressione che caratterizza il partito; perchè con Gabriele mi trovai anche in disaccordo su alcune valutazioni politiche, eppure lui mai si permise di dirmi o di farmi capire che era meglio che certe cose me le tenessi per me, anzi mi incoraggiò a mantenere ed esprimere in qualunque occasione il mio pensiero.

    La seconda decisiva conferma arrivò quando fui invitato a partecipare all'Assemblea del Partito a Bologna.
    Riunitasi la direzione nazionale fu data a chiunque fosse presente la possibilità di esprimere la propria opinione in merito ai temi inseriti all'ordine del giorno.
    Presi la parola ringraziando Pino, il Segretario, e tutti i presenti, per l'occasione che mi veniva data e sottolineando che in nessun altro luogo partitico si sarebbero sognati di far parlare l'ultimo arrivato; dissi la mia, sostenendo che per il partito la missione in questa epoca storica dev'essere legata sopratutto alla difesa (o ricostruzione) del diritto al lavoro del diritto alla salute e del diritto alla dignità. Dissi che servivano scelte nette per affermare gli ideali del partito e per assumere un'identità forte, precisa e chiara, dinnanzi a chi ci seguiva o a chi poteva potenzialmente seguirci, dissi che anche in campo bioetico dovevamo prendere una posizione che non lasciasse spazio a compromessi.

    Ecco perchè a voi che vi avvicinate o siete semplicemente incuriositi dal Nuovo Prtito D'azione, parlo semplicemente dicendovi: contattateci, fateci tutte le domande che volete, non abbiate timore, sappiate che saremo sempre pronti ad ascoltarvi , perchè NPA prim'ancora che un partito è un luogo di autentica democrazia e un luogo di confronto civile dove non ci sono ne figli ne figliastri ma solo persone che da eguali credono e si impegnano per l'affermazione di determinati ed elevati Ideali.
    ciao
    Ezio Pederiva
    Segretario Regionale per il Trentino A.A.
    del Nuovo Partito d'Azione
     
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